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Quando Michelangelo raffigura il Serpente tentatore intrecciato all’Albero della Conoscenza e gli dà fattezze umane, rivela un’inaspettata familiarità con fonti non ortodosse e molto antiche. Perché il disegno ricorda il geroglifico che indica il dio egizio Ptah, composto da due serpenti intrecciati, e molto simile alla doppia elica del DNA.
Sono molti altri gli elementi che, nella Cappella Sistina, rimandano ad antiche conoscenze perdute. E dove, se non nelle più segrete stanze del Vaticano, Michelangelo poteva aver attinto a quei misteri?
Un filo rosso unisce il cuore della cristianità e le piramidi, la Sacra Sindone e Nazca, un filo che conduce alle origini divine dell’uomo.
Adamo, che in ebraico vuol dire “che già esisteva”, riceve dal Creatore il segreto per elevarsi al di sopra delle altre creature. Quale sia quel segreto Zecharia Sitchin lo ha svelato nei suoi studi, e ora ripercorre i luoghi chiave della sua ricerca, dalla Grande Piramide di Giza, dove è stata scoperta l’esistenza di una camera segreta mai svelata prima, alle vette delle Alpi, passando dalla culla dell’antichità, Roma.
I. La Grande Piramide: una contraffazione a regola d'arte
II. Cavità sconcertanti e una misteriosa sabbia
III. La camera segreta
IV. Quel fatidico giorno
V. I "fuori luogo" (OOP) al Museo del Cairo
VI. Enigmi nella pietra
VII. Ötzi la mummia dei ghiacci
VIII. Squarciare il velo della storia
IX. Inconti in Vaticano
X. Astronomi e mappe celesti
XI. Anticitera: un computer fuori dal tempo
XII. Nazca: il luogo in cui gli dèi lasciarono la terra
Post Scriptum: Profezie del Ritorno