Estratto dalla Prefazione
Questo libro viene a colmare un vuoto negli studi sugli Oracoli Caldaici, e lo colma a un duplice livello, perché si tratta del primo studio di ampio respiro su questi testi folgoranti, iniziatici e sapienziali, e perché non concede nulla a un approccio riduzionistico, intellettualistico, antropologico nei confronti di queste condensazioni visionarie e sapienziali, ma sa cogliere, conservare e comunicare, per caratteristica intrinseca dell' Autrice, così immersa nel mondo del sacro e degli dei e delle dee, e insieme filologa, l'aura visionaria, sapienziale e misteriosofica di questi condensati poetici, in limine tra poiesis e sophia.
Il peggior servizio che si possa fare al libro sapienziale scritto in greco e esametri da Giuliano il Teurgo, è seppellirlo sotto cumuli di erudite dissertazioni che vogliano ricondurlo a una sorta di esercitazione letterario-filosofica dei Neoplatonici, disperdendone il carattere fondamentale di frutto e insieme strumento di una comissuta pratica sapienziale.
Il lavoro di Chiara Toniolo tiene ben presente la tradizione neoplatonica che rasenta gli Oracula, come accade in Plotino, o più esplicitamente ne tratta, come nel caso di Porfirio (che esalta della teurgia, ovvero l'arte di agire sugli dei per farsi condurre a stati illuminati di coscienza, la funzione catartica), e di Proclo, e del pitagorico simpatizzante del neoplatonismo Giambico, che collocò la pratica teurgica al vertice della filosofia, come strumento per "ottenere l'unica e vera salvezza: l'unione con Dio" ...