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Nel racconto di chi ha avuto in sorte di viverle, le esperienze di pre-morte hanno molto in comune con l’immaginario associato alla visione cristiana del Paradiso e del destino dell’anima.
Esse infatti presentano una serie di caratteristiche ricorrenti: una sensazione di pace, rilassamento e calma; la fuoriuscita dal corpo; l’impressione di muoversi in un tunnel buio; la visione di una luce brillante alla fine del tunnel; l’immersione nella luce. I processi cognitivi si svolgono in modo lucido, le percezioni sensoriali come il gusto o l’olfatto sono abolite, il tempo sembra dilatato o addirittura assente, mentre lo spazio appare infinito. Nella pre-morte sembra insomma verificarsi quella che la teologia cattolica chiama «visione beatifica»: un bagno di luce, pace e amore, rievocato dai sopravvissuti in modo così verosimile da far dubitare gli scettici.
Sulla scorta di un ricco repertorio di testimonianze e opinioni, Agnoli offre un’interessante panoramica sui principali argomenti a favore e contro le diverse tesi, chiamando in causa scienziati e religiosi sul passaggio più misterioso della nostra esistenza.
Francesco Agnoli (Bologna, 1974) è uno storico. Collabora con giornali, riviste e radio. È autore di numerosi libri, tra i quali ricordiamo: Miracoli. L’irruzione del soprannaturale nella storia (scritto con Giulia Tanel); Scienziati in tonaca. Da Copernico, padre dell’eliocentrismo, a Lemaître, padre del Big Bang (scritto con Andrea Bartelloni); Indagine sul cristianesimo. Come si è costruito il meglio della civiltà, tutti editi da La Fontana di Siloe.