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Quando ebbe inizio l'equitazione? Quando i cavalieri iniziarono a essere sufficientemente sicuri da maneggiare un'arma in sella? In questo saggio esaustivo e spesso provocatorio, Robert Drews esamina le origini del rapporto tra uomo e cavallo. L'autore confuta la tesi secondo cui gli abitanti della steppa eurasiatica combattevano da cavallo già nel 4000 a.C. e giunge alla conclusione che in nessuna parte del mondo allora conosciuto (né in Medio Oriente, né nel bacino dell'Egeo né nelle steppe asiatiche) l'uomo divenne tanto abile da maneggiare in sella archi, spade o lance prima del 900 a.C. circa. Dopo aver definito l'epoca, il luogo e, soprattutto, le cause dello sviluppo di un'equitazione di buon livello, Drews prosegue ricostruendo le razzie dei guerrieri a cavallo che terrorizzarono il mondo civilizzato nel VII secolo a.C. e illustrando l'importanza della cavalleria per i successi degli imperi medo e persiano. Il saggio si sofferma inoltre sulla pratica dell'allevamento equino a scopi alimentari.
Questa è la prima opera che, sulla scorta di testimonianze archeologiche, iconografiche e testuali, mira a individuare l'epoca in cui i guerrieri a cavallo acquisirono importanza in guerra, un tema che divide nettamente gli studiosi. Articolato ed esaustivo, il saggio è destinato a diventare un'opera di riferimento per qualunque studioso interessato alle origini della civiltà nel continente eurasiatico e allo sviluppo dei rapporti tra uomo e cavallo in campo militare.