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E’ la prima volta che vengono parzialmente pubblicate le registrazioni di alcuni corsi sulla meditazione, tenuti da Claudio Lanzi a partire dal 1986. Non sono state introdotte particolari modifiche lessicali, per cui il testo è assai diretto e “parlato”.
Si tratta, appunto di tecniche occidentali in quanto, lungi dall’imitare metodologie yoga o parabbuddiste provenienti dall’Oriente americanizzato, nelle lezioni di Lanzi si parla dei preliminari respiratori ed euritmici che sono sempre appartenuti alla nostra tradizione, a partire dai suggerimenti sul soffio di tipo orfico-pitagorico. Vengono richiamati velocemente alcuni aspetti operativi delle scuole neoplatoniche e neopitagoriche ficiniane, quelli della esichia bizantino-slava, le ritmiche e la sapienza gregoriana delle ore benedettine, ma soprattutto si fa riferimento a delle modalità assai poco note, provenienti da alcune confraternite iniziatiche laiche, affiancate e spesso guidate dagli esponenti più colti dei monasteri domenicani e benedettini a partire dai primi secoli d.C., altre volte osteggiate dal potere temporale della Chiesa.
Poiché i corsi avevano una valenza esclusivamente tecnica, non si fa alcun cenno filologico né riferimento testuale, ma vengono mostrati e spiegati solo alcuni aspetti dell’approccio alla meditazione, abbastanza trasversali e assai semplici, pur se precisi e sufficienti a far comprendere l’abisso di bellezza e profondità contenuti nella sapienza contemplativa e meditativa d’Occidente. Chi desidera esaminare la “provenienza” di tali tecniche può far riferimento ad altri testi dello stesso autore.