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Dobbiamo in queste pagine interrogarci sui criteri scelti per l'edizione del testo, in particolare sulla struttura dell' apparato e sulla legittimità di un' edizione che osa definirsi storico-critica. Il compito di un'edizione critica è restituire il testo voluto dall'autore, quello da lui redatto, se abbiamo l'autografo o l'''originale'', oppure un testo che sia il più vicino possibile a quello che l'autore avrebbe voluto. Nel nostro caso, abbiamo il testo edito da Fracastoro. L'edizione stampata a Venezia nel 1546 (V46), corredata di Errata (V46EC), si può considerare la versione voluta e curata da Fracastoro. Abbiamo perso il manoscritto usato dai Giunti (almeno allo stato attuale della ricerca) e possiamo considerare la princeps come l "'originale" fracastoriano. Perché allora curarne un'edizione che voglia restituire la parola dell'autore? La questione comporta due aspetti importanti. Il primo è che questa edizione critica, in senso classico, dovrebbe usare la princeps, scartare le editiones successive, considerate descriptae, adottandone semmai alcune lezioni utili a correggere lacune o guasti, e congetturare lì dove necessario. Questo primo aspetto della questione mi induce a considerarne un secondo: la presunta inutilità di un'edizione critica condotta secondo i canoni della filologia classica...
INTRODUZIONE
I. PER UN'EDIZIONE DEL DE SYMPATHIA ET ANTIPATHIA RERUM
II. LA STORIA DEL TESTO
1. La composizione del De sympathia et antipathia rerum
2. Le edizioni
3. Descrizione delle edizioni
III. LA TRADIZIONE DEL TESTO
1. La vicenda degli Errata e l'intervento editoriale di Paolo Ramusio
2. Le varianti
3. La tradizione
IV. NOTE SUL LATINO DEL DE SYMPATHIA ET ANTIPATHIA RERUM
1. Lessico
2. Grammatica e Sintassi
V. TESTIMONIANZE MANOSCRITTE
1. VERONA, Biblioteca Capitolare, Cod. CCLXXV-I, f. 28r-v
2. PARMA, Biblioteca Palatina, Fondo palatino, Palo 1033/26
VI. CARME DI DEDICA
VII. CRITERI EDITORIALI
VIII. CONSPECTUS EDITIONUM
NOTA AL TESTO
RINGRAZIAMENTI
HIERONYMI FRACASTORII VERONENSIS DE SYMPATHIA ET ANTIPATHIA RERUM LIBER I
Alexandro Farnesio Cardinali amplissimo Hieronymus Fracastorius Veronensis salutem
Caput primum
Cap. 2. De primo consensu rerum omnium
Cap. 3. De sympathiis elementorum ad loca propria
Cap. 4. De consensu partium in toto
Cap. 5. De attractione et motu similium ad similia
Cap. 6. De consensu et dissensu elementorum circa qualitates contrarias
Cap. 7. De sympathiis et antipathiis mistorum, et attractione similium
Cap. 8. De echeneide, quomodo firmare navigia pomi
Cap. 9. De antipathia contrariorum et quomodo se mutuo pellant
Cap. 10. Cur calx et pannus et alia multa sicca existentia aquam promptissime admittant?
Cap. 11. De analogia rerum in agendo
Cap. 12. De animae sympathiis et antipathiis
Cap. 13. De sympathiis animae cognitricis
Cap. 14. De sensuum sympathia et antipathia
Cap. 15. De primis effectibus quifiunt ex consensu et dissensu sensuum
Cap. 16. De consensibus et dissensibus phantasiae
Cap.17. De gaudio et appetitu
Cap. 18. De tristitia et odio
Cap. 19. De timore
Cap. 20. De admiratione, et ecstasi; et risu
Cap. 21. De ira
Cap. 22. De verecundia
Cap. 23. De aliis quibusdam consensibus phantasiae
Caput ultimum. De quibusdam dubiis a Rhamnusio scriptis
COMMENTO
Alexandro Farnesio
Capitoli
Caput ultimum
ABBREVIAZIONI BIBLIOGRAFICHE
INDICE DEI NOMI
INDICE DEI LUOGHI