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Perché tutti i popoli che hanno calpestato il suolo dell'Egitto come conquistatori (dagli assiri agli antichi romani, dai francesi agli inglesi) hanno sentito un' attrazione misteriosa per gli obelischi, al punto di affrontare trasporti faticosissimi per adornare le loro città con questi enigmatici monoliti? Chi eresse gli obelischi, e perché? Che cosa significano i geroglifici che vi sono scolpiti? Filosofi, storici, maghi, geomanti e visionari hanno tentato nel corso dei secoli di dare una risposta a questi interrogativi, e sono stati in molti, da sempre, a sospettare che la forma, le dimensioni, le proporzioni, lo stesso orientamento e la collocazione di questi straordinari monumenti potessero nascondere, codificati, gli antichi segreti della saggezza egizia, tramandati all'interno di una ristretta cerchia di sacerdoti durante misteriosi riti iniziatici. Lo intuirono gli imperatori romani; lo sospettarono i papi nel Rinascimento, che cristianizzarono gli obelischi e li eressero nuovamente, assumendoli a simbolo del potere della Chiesa cattolica e, spesso, della loro personale autorità. Lo compresero, soprattutto, gli spiriti liberi che sfidarono gli orrori dell'Inquisizione, e per i quali gli obelischi divennero simboli di libertà in un'Europa tormentata da un sanguinario fondamentalismo religioso.
Non stupisce quindi il richiamo che gli obelischi hanno esercitato su personaggi come Marsilio Ficino, Pico della Mirandola, Giordano Bruno, Athanasius Kircher, Cagliostro, su ordini cavallereschi e società segrete come i templari, i rosacroce, gli illuminati. E naturalmente i massoni, che all'antico Egitto fanno risalire i loro riti di iniziazione. Quando i padri fondatori (tutti massoni) della prima repubblica democratica, nata nel 1776 dalle tredici colonie che costituirono gli Stati Uniti d'America, vollero erigere un monumento in memoria di George Washington,scelsero di edificare il gigantesco obelisco che ancora oggi campeggia sulle sponde del Potomac.
Tuttavia, l'enigma che da più di sei mila anni avvolge questi monumenti è rimasto inviolato. In un libro documentatissimo e arricchito da cinquecentottanta illustrazioni, Peter Tompkins tenta di svelarlo, esplorando con sguardo antiaccademico e provocatorio le teorie antiche e moderne sulle loro proprietà magiche e fisiche, le connessioni con gli antichi rituali sessuali e con la saggezza ermetica, fino a darci degli obelischi una serie di interpretazioni innovative: unità di misura del mondo, emblemi religiosi, figure del grande spirito vitale e fecondatore che anima l'universo.
Peter Tompkins è nato nel 1919 ad Athene, in Georgia. Dopo numerosi viaggi legati alla sua carriera giornalistica di corrispondente, prima del New York Herald Tribune e poi della NBC e della CB5, ha partecipato alla Seconda guerra mondiale in Italia da ufficiale dei servizi segreti. In seguito si è affermato come autore con una serie di libri che, best seller in America, sono stati tradotti in una ventina di lingue: tra questi, oltre a La magia degli obelischi, ricordiamo Secrets of the Great Pyramid e Mysteries of the Mexican Pyramids. La Marco Tropea Editore ha di recente pubblicato il suo saggio storico Dalle carte segrete del Duce. Tompkins vive attualmente tra Washington e Roma.