- Prezzo scontato

Argomenti (categorie) ai quali appartiene questo titolo
Argomenti (categorie) ai quali appartiene questo titolo
Questo libro fu pubblicato nel 1943 sotto il titolo Os Romenos, Latinos de Oriente. Eliade si trovava in Portogallo, in qualità di consigliere culturale dell'ambasciata romena: il volumetto rientra in una serie di scritti di "propaganda culturale" con cui lo studioso cercava di presentare la sua terra al pubblico portoghese. A parte la simpatia per il paese ospitante, il progetto rispondeva anche a intenti politici: più la guerra si prolungava, più il Portogallo diventava importante. Paese neutrale, alleato secolare dell'Inghilterra, esso aveva allora un governo nazionalista e anticomunista che non intratteneva relazioni diplomatiche con l'Urss. L'autore si sofferma sul "miracolo storico" di un popolo che, dopo aver assimilato la cultura e la lingua di Roma con la conquista di Traiano, riuscì a conservare la propria identità daco-romana, sebbene subisse continue invasioni e occupazioni territoriali: fatto sorprendente, se si considera che, dal Medioevo in poi, l'influenza bizantina e slava fu preponderante. Di ciò Eliade dà una spiegazione coerente con la sua visione del mondo: il popolo romeno sopravvisse soprattutto in quanto "popolo della terra", fatto di contadini capaci, come i Romani, di trasformarsi in guerrieri per poi tornare a coltivare i propri campi.
Prefazione di Enrico Montanari
1. Origini e formazione
2. Pietre miliari nella storia romena
3. La spiritualità romena
Cronologia
Bibliografia