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Questo libro è la trascrizione di una serie di conversazioni tenute in India e Svizzera negli anni 70 tra U.G. e alcuni suoi visitatori.
U.G. non è un mistico, un guru o un santone e neanche un filosofo, ma onestamente non si può dire che sia un uomo comune. Negli anni 70 gli accadde ciò che molti ricercatori spirituali chiamerebbero illuminazione e che lui chiama catastrofe.
Da allora U.G. è circondato da molti ricercatori che accoglie per pura educazione. Questi conversano con lui, registrano le sue parole e ne fanno dei libri, lui lascia fare ma rifiuta categoricamente il copyright di ogni libro uscito con il suo nome (questo compreso).
Per U.G. il concetto di illuminazione è una truffa, che maestri a loro volta truffati o auto truffatisi perpetuano all'infinito. U.G. è molto diretto e radicale, proprio come ogni uomo che non ha nulla da perdere: non lascia speranze, distrugge ogni trip mistico e non vuole neanche essere ringraziato "Io potrei parlare per ore, per me è energia".
A chi gli fa notare che i concetti da lui espressi sono simili a quelli del suo omonimo J. Krishnamurti, U.G. risponde: "Si è vero. Uso circa l'80% dei concetti che Krishnamurti usa per condannare i guru e i santoni come lui."
Uppaluri Gopala Krishnamurti (U.G.), singolare figura di anti-filosofo, è considerato l'anti-guru per eccellenza per via del suo messaggio radicale che, nella sua semplicità, smonta tutte le costruzioni metafisiche dei nuovi e vecchi ricercatori spirituali e dei loro santi e maestri. Dalle conversazioni tenute con lui sono stati tratti decine di libri tradotti in tutte le principali lingue.