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Sulla via delle Crociate - e del commercio con l'Asia - l'Occidente incontrò spesso, in pace e in guerra, i Selgiuchidi. Descritti come i feroci Turcomanni che tanto filo diedero da torcere prima alle truppe dell'impero bizantino poi ai Crociati, la vera fisionomia della loro civiltà rimase nell'ombra, tanto agli occhi della cristianità essi apparivano «l'altro», l'esotico straniero, spesso nemico. Tutto ciò ha impedito che se ne indagassero le origini e le caratteristiche peculiari di sviluppo da quando, fissatisi nel territorio oggi corrispondente grosso modo alla Turchia, i Selgiuchidi furono artefici di una civiltà che ha tutte le carte in regola per attrarre la nostra attenzione. Originariamente nomade, questo popolo proveniva dall'interno dell'Asia; si spinse dapprima in Persia, intorno al Mille, e di qui un'ampia parte; continuò il suo cammino verso Occidente, finché sconfitto l'esercito bizantino a Manzikert, nel 1071, si accampò proprio di fronte a Costantinopoli - a Nicea che divenne parte del nuovo regno. Come gli Arabi, dei quali adottarono presto la religione islamica, questi nomadi, non appena convertiti alla «stabilità», si fecero prestissimo edificatori di straordinari complessi architettonici; la loro fu un'arte eclettica, capace di prendere il meglio dell'Oriente e dell'Occidente, finché non fu in grado di elaborare uno stile proprio, di alto livello funzionale ed estetico. Ospedali, orfanatrofi, moschee, mausolei, caravanserragli, ponti e strade sono le opere che ancor oggi si trovano - erette tra il 1000 e il 1300 - nei luoghi dove i Selgiuchidi fecero sentire la loro influenza. Ognuno di questi edifici dimostra quanto i sovrani selgiuchidi avessero a cuore il benessere del loro popolo. La medicina - sorella della fiorentissima scuola araba - operava negli ospedali, che prestavano assistenza ai malati del tutto gratuitamente. La matematica e le scienze furono coltivate dai sapienti in università sorte già - su un modello indiano nell'XI secolo. La poesia veniva incoraggiata e protetta nelle corti patrizie e diede in frutto poemi epici e satirici che ancor oggi sono i capolavori della letteratura turca.
Introduzione
Date notevoli
Dinastie selgiuchidi
Cap. 1 Lo scenario
Cap. 2 Storia dei selgiuchidi di Rum
Cap. 3 Come vivevano i selgiuchidi
Cap. 4 Religione, filosofia e letteratura
Cap. 5 L'architettura
Cap. 6 Le arti minori
Appendici
Tavole
Bibliografia
Note alle tavole
Indice analitico