Questo libro esplora la vasta scenografia che su palco d’Italia, città, corti, collegi, teatri,
presentava la Persia storica e leggendaria o immaginata in ogni genere di arti discorsive, poesia,
novella, poema, romanzo, drammaturgia, musica, coreografia, durante sette secoli. Voci di autori
insigni, tra cui spicca Dante, e opere ingegnose come i drammi per musica allestiti fino in Britannia,
configurano spazi, tempi, personaggi, vicende, costumi di Persia antica, medievale e moderna.
Argomenti, espressioni di poesie, canti, dialoghi, sequenziano frasi memorabili circa diverse
persone, storie, religioni, zone e città capitali persiane. Nel percorso dei testi compare la Persia
plurisecolare nemica, talvolta amica ammirata. Il regno emergente su mappa politica tra Caspio,
Golfo, Levante e Mediterraneo. Per avventure evocate, pure Orlando e Rinaldo raggiunsero il Paese
persico, d’altronde alcuni Persiani arrivavano su sponde italiane. Molti testi recano vividi segni dei
legami storici tra Italia e Persia.
Angelo Michele Piemontese (Monte Sant’Angelo, 1940), professore emerito di Lingua e
letteratura Persiana, Sapienza Università di Roma, dapprima lettore (1967), quindi professore
ordinario (1978) nella Facoltà di Lettere e Filosofia, ha insegnato anche presso la Faculté des
Langues Étrangères, Université des Sciences Humaines (Strasbourg). Inoltre è stato Addetto
Culturale dell’Ambasciata d’Italia in Iran. Accademico della Classis Orientalis, Accademia
Ambrosiana (Milano). Insignito di premi in Francia, Italia e Iran per la sua operosità scientifica.
Una linea d’indagine traccia il profilo d’Italia quale archivio di documenti storici, libri manoscritti e
monumenti riguardanti la Persia. Una ricerca tratta la storia degli studi arabi in Italia rinascimentale.