L'innata nostalgia per la perfezione archetipica è la causa che spinge (consciamente o meno) l'individuo che non si rispecchia nel degrado portato dall'incessante scorrere del tempo ad intraprendere una battaglia, individuale o di gruppo, per riportare in vita l'antico splendore del Satya Yuga, l'età dell'oro. La battaglia di Kurukshetra avviene tutti i giorni, è sempre esistita e mai terminerà. Noi stessi siamo Arjuna che combatte contro i suoi nemici (interiori ed esteriori) accompagnato dal suo divino auriga Krishna. Krishna-Visnù è il sostenitore degli universi e quando il degrado incombe con tutta la sua forza pervadendo il cosmo egli si manifesta per riportare l'ordine. Visnù cos'è se non la motivazione più profonda che spinge gli enti a lottare per riportare la verità nel cosmo, per il giovamento di tutte le forme di vita esistenti?Cos'è se non l'inconscio collettivo e gli archetipi positivi che si manifestano al suo interno, che spingono l'essere umano alla battaglia? Riprendendo quindi la visione del tempo ciclico del Sanatana Dharma (come delle altre dottrine indoeuropee) e la teoria dell'inconscio collettivo cercherò di indicare la battaglia di cui l'essere spirituale si fa carico, descrivendo le varie vie, le sensazioni, i sentimenti e gli archetipi da utilizzare per raggiungere la perfezione interiore e la sovversione nei confronti del degrado che imperversa nel mondo fenomenico che ci circonda. La vita è pura tragicità, la battaglia intrapresa è disperata ed ancora non è arrivato il momento di vincerla. Possiamo creare le basi per un futuro migliore soltanto dando vita ad una guerra, lottando senza pietà contro il vizio, l'ego, l'attaccamento materiale, la malvagità, lo sfruttamento ecc. Siamo destinati a soffrire perché nati in una era (Kali Yuga, ovvero l'età del ferro) che non ci appartiene. I Nobili valori della spiritualità vengono distrutti, gli enti vengono sfruttati ed uccisi, la nobiltà interiore non si riflette più nel macrocosmo circostante.È arrivato il momento di alzarsi, asciugarsi le calde lacrime che rigano le guance, imbracciare l'arco e sferrare le frecce dell'amore per poter vincere la disperata battaglia contro il tempo, riportando alla luce la verità che tanto desideriamo in nome di tutte le forme di vita destinate ad un'esistenza intrisa di dolore. Il fine di questa battaglia è di natura altruista, non mossa da motivazioni personali ed egoistiche, il ché permette il raggiungimento di traguardi spirituali arrivando fino a concederci la liberazione dalla materia e l'estinzione nell'abisso della pura coscienza della divinità. Affrontiamo con coraggio tale sfida, dimostriamo di essere all'altezza della perfezione, agiamo manifestando la più cristallina purezza di intenti. Attraverso la consapevolezza, l'amore e la conoscenza troviamo la libertà dalla prigione della materia lasciandoci affondare sempre di più nel nulla più totale, fino a non poter tornare mai più rimanendo completi, soddisfatti e perfetti per l'eternità all'unisono con Dio. Focalizzando l'attenzione su ciò che unisce le varie tradizioni (e non ciò che le separa), seguendo il filo conduttore che le lega analizzeremo la simbologia iconografica e teologica assimilando l'energia archetipica da esse promossa per lavorare sulla natura interiore dell'essere umano, creando un nuovo essere superiore capace di affrontare la più disperata delle battaglie.