Il libro contiene le scoperte di una vita di Fukuoka e scuote dalle fondamenta la civiltà moderna, è composto di 2 parti, la prima di pensieri illustrati coi suoi disegni, la seconda fotografica, dove nelle didascalie c’è la testimonianza dei viaggi e proposte che ha fatto intorno al mondo.
L’agricoltura di Fukuoka è l’agricoltura del non fare, cioè l’agricoltura del non fare scientifico, del non fare industriale o meglio di un altro modo di concepire la scienza, e il fare rispetto a quella guerra contro la terra che è il modo di agire dell’agricoltura industriale, una delle attività più inquinanti sulla terra oggi. L’agricoltura, agendo in simbiosi con le piante e gli animali, dovrebbe essere il lavoro umano meno inquinante, perché il compito dell’uomo in sintonia con la natura è moltiplicare le forme di vita, non ridurle, mentre da due secoli assistiamo a un’erosione genetica e della biodiversità quale non si è mai vista nella storia del mondo.
Quello di Fukuoka è un messaggio forte, perché spirituale e materiale insieme, parla all’anima dell’uomo e alle sue mani.
L’obiettivo della sua ricerca è sempre stato quello di ridurre al minimo gli interventi dell’Uomo sui processi naturali, come atti di cura secondo natura, eliminando completamente i fertilizzanti industriali, le arature, i pesticidi, i diserbanti e le fatiche inutili..
Fukuoka ha anche dato indicazioni molto importanti su come far ricrescere la vegetazione nel deserto, anche nel Sahara: la sua passione degli ultimi anni. Oggi si rivela uno dei fronti principali nelle iniziative per contrastare il cambiamento climatico.