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Dalla fondazione delle prime colonie greche nell'Italia meridionale all'unificazione della penisola sotto l'egemonia romana e alla decadenza del sistema politico e culturale della Magna Grecia, questo volume disegna la storia dei territori interessati dal dilatarsi della grecità verso occidente tra VIII e II secolo a.C. Il confronto con la Sicilia – via via percepita come parte integrante della Megále Hellás – e con altre aree coloniali greche; il ruolo fondamentale del Pitagorismo; la 'transizione' culturale e lo 'stato di sofferenza' del IV secolo, quando la grecità è ancora economicamente e politicamente valida, ma subisce la pressione e l'influenza delle genti vicine, preludio di una loro fragile egemonia e dell'avvento finale del dominio di Roma. Un profilo che si avvale di un'ottica diacronica interdisciplinare, tra letteratura e archeologia, storia religiosa, sociale e della mentalità. Indice: Introduzione – I. Insediamento, assestamento e prime fasi della crescita della grecità d'Italia (VIII-VI secolo) – II. La nozione di «Megále Hellás» e il pitagorismo – III. L'appartenenza sociale dei fondatori (i casi di Locri e Taranto) – IV. Dal V secolo alla prima metà del IV. Aspetti di fioritura e di stagnazione – V. La crisi del IV secolo: lo 'stato di sofferenza' della grecità d'Italia e di Sicilia – VI. Il ruolo di Taranto e le effimere egemonie locali – VII. Tra Pirro e Annibale, caratteri del dominio romano – Note – Bibliografia – Cronologia – Referenze iconografiche – Indice dei nomi – Indice degli argomenti