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La raffigurazione della Natività non nasce insieme al culto del cristianesimo, le prime attestazioni di scene con presepe giunte fino a noi risalgono al III secolo ed è solo nel IV che si affermano con una certa regolarità e stereotipia. L’adorazione dei Magi risulta invece di più antica tradizione iconografica, dapprima slegata dal contesto della Natività e presentata in collegamento con un bambino Gesù già grandicello affiancato dalla Vergine o seduto sulle sue ginocchia. Lo studio qui proposto affronta un percorso quanto mai singolare sulla rappresentazione del Natale e dell’Epifania nell’arte cristiana primitiva (III-IV sec.) analizzando gli affreschi e i bassorilievi, tutti a carattere cimiteriale, nei quali per noi è ancora possibile ammirare le prime interpretazioni artistiche del presepe. Attraverso lo studio e la campionatura dei reperti viene verificata la modularità con cui si è cominciata a diffondere la tradizione presepiale e forse la contemporanea evoluzione linguistica del termine praesepe (mangiatoia) per indicare, con una magnifica sineddoche, l’insieme dei personaggi che compongono la scena della Natività del Cristo. La fattezza dei disegni e dei bassorilievi non raggiunge mai valori estetici elevati, solo la figura della Vergine, rappresentata per lo più con il capo velato e in atteggiamenti solenni, sembra mantenere volutamente una maestosa bellezza all’altezza delle divinità classiche. Giuseppe invece farà la sua comparsa nel contesto della Natività vicino a Maria solo nel V secolo (mosaici di Santa Maria Maggiore), sostituendosi alla figura maschile del profeta Isaia.
INTRODUZIONE – Maria ElisaGarcia Barraco
IL NATALE E L’EPIFANIA NELL’ARTE CRISTIANA PRIMITIVA – Alfonso Bartoli
L’adorazione dei Magi
Il presepe rappresentato sui sarcofagi
Il Sarcofago del Presepe, Museo Pio Cristiano (seconda metà del IV sec.), ex Museo Lateranense
TAVOLE