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Lanza del Vasto (1901-1981) fu l'unico discepolo occidentale di Gandhi, il quale lo chiamò Shantidas (servitore di Pace). Egli tornò dall'India con l'impegno di ispirare tutta la propria vita alla nonviolenza di cui divenne uno degli esponenti più autorevoli sia attraverso la fondazione delle Comunità dell'Arca, sia grazie alla scrittura di libri che furono tradotti e ristampati in varie lingue, sia con la realizzazione di azioni nonviolente esemplari. Alla sua originale attività e al suo pensiero un gruppo di studiosi dedica da anni particolare attenzione, i risultati delle loro più recenti ricerche e dei loro incontri di studio sono raccolti in questo libro che mostra la capacità di Lanza del Vasto di disoccidentalizzarsi e di porre il cristianesimo in dialogo con altre religioni in nome della nonviolenza. Sulla sua straordinaria vita di intellettuale antiaccademico emergono così nuove ipotesi interpretative grazie ad una analisi stringente dei suoi scritti, ad una comprensione del giudizio sulla scienza moderna e alla luce offerta dalla relazione amicale con Simone Weil attraverso la consonanza delle loro esperienze.
Chiudono il libro tre conferenze inedite in lingua italiana tenute nel 1977 da Lanza del Vasto ad Ahmedabad all'interno di un seminario su "Scienza e nonviolenza" presso l'Università del Gujarat fondato da Gandhi.