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Il mare Sardum, il mare che porta in Sardegna, è analizzato in questo volume attraverso lo studio delle fonti letterarie, epigrafiche ed archeologiche. L'isola di Sardegna ci appare aperta alle rotte ed alle correnti culturali dell'Oriente e dell'Occidente a partire dalla navigazione micenea del XIV sec. a.c. Le fonti mitografiche illuminano questo moto pendolare in cui è inserita la grande isola mediterranea. A partire dalla fondazione delle prime città fenicie, nella seconda metà dell'VIII sec. a.c., al periodo del dominio di Cartagine e a quello di Roma, i principali porti sardi sono centri di redistribuzione di merci e culture e poli d'imbarco delle risorse della Sardegna.
Nel volume sono studiate le tipologie dei porti isolani, in cui sembra rilevante la localizzazione alla foce dei fiumi e sulle sponde di insenature, destinate a mutarsi in lagune. La documentazione archeologica ed iconografica delle naves sardae è esaminata nella sua interezza, con riferimento particolare alle navi di Sulci e di Olbia. Chiude il lavoro un catalogo dei relitti e dei rinvenimenti subacquei delle coste della Sardegna.
Attilio Mastino è ordinario di Storia Romana e prorettore dell'Università di Sassari. Fondatore dei Convegni internazionali su "L'Africa romana", giunti alla XVII edizione, è condirettore degli scavi archeologici di Uchi Maius (Africa Proconsolare), nonché autore di 250 contributi scientifici tra libri e articoli su riviste nazionali e internazionali.
Pier Giorgio Spanu è professore di Archeologia Cristiana e Medioevale nell'Università di Sassari.
Raimondo Zucca è professore di Storia e Archeologia del Mediterraneo antico nell'Università di Sassari e curatore dell'Antiquarium Arborense di Oristano.