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In questo libro di facile lettura anche per i non addetti ai lavori Paul Radin ha inconfutabilmente dimostrato, per la prima volta, che i cosiddetti popoli primitivi sono capacissimi di pensare in modo astratto e complesso. L'uomo primitivo come filosofo è, infatti, un'ampia rassegna della falsità di tutte quelle teorie in base alle quali Indiani d'America, Polinesiani, Africani, erano stati considerati popoli incapaci di produrre filosofia, arte, teorie astratte, perché legati all'immediato e al quotidiano, oppressi da un mondo concreto e materialista.
I "primitivi" di Radin sono al contrario esseri umani le cui società pullulano; né più né meno della nostra, di poeti, teologi, filosofi e artisti, mostrando ancora una volta la profonda identità del genere umano.
Paul Radin (1883-1959) ha insegnato antropologia culturale e storia della cultura nelle più prestigiose università americane. Dopo un periodo di oblio è oggi, unitamente a Boas, Lowie e Geertz, considerato in America uno dei più importanti antropologi del '900.