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A detta di molti critici L'uomo di desiderio è in assoluto il capolavoro di Saint-Martin: il suo stile è melodioso, solido, assolutamente originale, e bisognerà attendere un Lammennais o un Paul Claudel per ritrovarne la forza, il sapore e la qualità.
Quest'opera apparve per la prima volta nel 1790 e fu più volte rivista e ristampata dall'autore stesso; essa ebbe la sua veste definitiva con la pubblicazione del 1802. Contiene 301 cantici che nella forma riecheggiano i salmi; in essi l'anima umana tende a riportarsi verso il suo primo stato, che solo la via dello spirito può farle riacquistare. Tale opera fu composta, come ci dice l'autore stesso, a Londra ed a Strasburgo su istigazione del filosofo religioso Thieman. Ad una prima lettura non è facile comprendere quanto in essa è contenuto, ma con un attento, e soprattutto meditato studio, i principi di questo libro divengono familiari e si manifesta una ricchezza straordinaria di luminosi pensieri. Saint-Martin stesso convenne che in effetti in esso vi si trovavano dei germi sparsi qua e là di cui, ignorava le proprietà, ma che si sviluppavano ogni giorno in lui dacché aveva conosciuto l'opera di Jacob Böhme.
Prefazione
Introduzione
Cenno biografico
Opere
Indice
L'uomo di desiderio
Parte prima - Parte seconda