Estratto dalla Prefazione
Oggetto di questo libro, come si evince già dal titolo, è il Diwan di Abu l-Hasan 'Ali ibn 'Abd al-Rahman al-Katib al-Siqilli, poeta arabo operante nella seconda metà dell'XI secolo, meglio noto con la nisba di Al-Ballanūbī, ossia "di Villanova". Appartenente a una famiglia di origini siciliane emigrata in Egitto, questo poeta ha lasciato un canzoniere, a noi per vario tramite pervenuto, che fino a oggi non aveva ricevuto la debita attenzione in sede critica. A offuscare la produzione poetica e la personalità di Al-Ballanūbī hanno forse contribuito due fattori. Da un canto, il confronto continuo con l'opera, certo consistente, di un altro ben più noto poeta arabo di Sicilia, Ibn Hamdis, caro ad Amari e agli studiosi che dopo di lui se ne sono occupati per i riverberi "siciliani" e gli accenti patriottici e nostalgici presenti in alcuni suoi carmi. Dall'altro canto, le vicende, probabilmente dettate dal caso, che hanno determinato una sorta di "dispersione" degli sforzi compiuti intorno alla sua produzione dal punto di vista filologico e critico. Non è stato cioè finora attribuito ad Al-Ballanūbī e alla sua poesia il riconoscimento che avrebbe meritato.