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Da quando, sullo scorcio del secolo scorso, i due piu celebri rappresentanti della Scuola Viennese, Franz Wickhoff e Alois Riegl, resero per diversa via possibile la sistemazione e la comprensione dell'intima essenza del mondo medioevale, l'indagine storica e critica si è andata sempre più approfondendo e specializzando, particolarmente nell'ambito della ricchissima produzione artistica. Il presente volume di E. Kubach e P. Bloch rappresenta un considerevole apporto per la conoscenza di un periodo chiave della storia dell'arte medioevale, quello tardo-ottoniano o salico (1024-1080) e la successiva fase della «deuxième art roman» (1080-1150), il secolo cioè nel quale in tutto l'Occidente, dal Reno al Duero, dal Mare del Nord all'Adriatico, «si crea» l'arte romanica. Gli autori non si nascondono le enormi difficoltà, e di sistemazione cronologica e di valutazione stilistica, dell'immenso materiale e, pur riconoscendo una tematica di fondo comune a questa grandiosa pluralità di espressioni, preferiscono esaminare separatamente i diversi «paesaggi» artistici (Landschaften), conducendo un'analisi limpida e accurata, dalla struttura tettonica degli edifici e delle immagini, alla tipologia, allo «stile», e facendo riaffiorare qua e là i nessi di dipendenza con l'arte dei secoli precedenti, particolarmente della tarda antichità romana, dell'età carolingia e, dopo la prima Crociata, di Bisanzio. Ma al di là della sua portata scientifica questa vasta panoramica dell'architettura, della scultura e della pittura romaniche esercita sul lettore una suggestione sottile, ora suscitando visioni di serena bellezza e di classica armonia (Cluny III), ora immergendolo nella 'mistica penombra delle cattedrali della Francia meridionale; ed ancora con lo splendore delle miniature e dei capolavori dell'oreficeria, con le spaventose immagini demoniache o con le sottili figure smaterializzate del periodo salico che sembrano consumarsi al fuoco dell'idea. Perché, e questo è importante, immagini e forme sono portatrici di profondi significati, e, se l'opera delle maestranze è anonima e si esercita su modelli frusti, è nuovo e creativo il fermento ideologico di base, del quale la lotta per le investiture, la nascita dei grandi ordini monastici, i dissidi fra «realisti» e «nominalisti» in seno alla Scolastica, le Crociate e, non ultima, la produzione artistica non sono che altrettante grandiose espressioni.
Hans Erich Kubach è nato a Colonia nel 1909, dove ha conseguito la laurea nel 1934. È libero docente, dal 1940, all'Università di Erlangen, professore onorario all'Università di Saarbrücken e conservatore presso la Soprintendenza alle Antichità di Spira. Autore di numerosi studi sull'arte e l'architettura medioevali europee, ha pubblicato alcune importanti monografie su regioni e città, di cui citiamo quelle sulla Renania e il Brandeburgo, su Coblenza e dintorni e il volume sul Palatinato.
Peter Bloch è nato nel 1925 a Berlino, dove ha pure compiuto i suoi studi. È conservatore del Museo Schnütgen di Colonia e docente presso l'Università della stessa città. Nelle sue numerose pubblicazioni ha trattato dell'arte del miniare i libri, della scultura e oreficeria del periodo ottoniano e romanico. Ha condotto, inoltre, particolari studi sulla presenza di soggetti vecchiotestamentari nell'iconografia cristiana e sull'uso dei candelabri a sette bracci, di provenienza israelitica, nella liturgia delle chiese cristiane.