- Prezzo scontato

Argomenti (categorie) ai quali appartiene questo titolo
Tags ai quali appartiene questo titolo
Argomenti (categorie) ai quali appartiene questo titolo
Tags ai quali appartiene questo titolo
"L'antroposofia vorrebbe indicare la strada che porta a non perdere né il calore né la luce della Terra, che porta a serbare un fresco, partecipe interesse per ogni singolo aspetto concreto del mondo terreno, a rimanere attaccati con amore a tutto ciò che è terreno, e però anche a poter ascendere verso quell'altezza di pensiero ove in concetti puri si veda il divino..." - Rudolf Steiner
“Conosci te stesso”.
L’esperienza del Cristo nell’uomo come luce, vita e amore
Uomo notturno e uomo diurno
L’uomo come cittadino dell’universo o eremita della Terra
L’uomo invisibile in noi
L’elemento patologico insito nella terapia
Impulsi morali e attività fisica nell’essere
Conosci te stesso.
L'esperienza del Cristo nell'uomo come luce, vita e amore
Dornach, 2 febbraio 1923
L'animale è inserito entro il ciclo dell'anno. L'uomo deve imparare a vivere in sintonia con la storia della Terra. Un tempo l'uomo esperiva delle immagini relativamente ai regni della natura, ma sulla Terra non esperiva il proprio essere. Il suo vero essere era nel mondo soprasensibile. Egli esperiva dopo la morte la coscienza intellettuale e la libertà. Dall' epoca greca in poi queste si trasferiscono all'interno dell' esperienza terrena. È una corrente che va dal dopo al prima. Grazie alla sua nuova, superiore coscienza, l'uomo può riconoscersi ora come appartenente al mondo soprasensibile. Una volta si teneva lo sguardo levato al Dio Padre. Oggi l'uomo può esperire il mondo del Cristo come luce, amore, vita, e può attingere dopo la morte stadi superiori di sviluppo del proprio essere.
L'uomo notturno e l'uomo diurno.
L'o può venire inserito entro il pensiero puro
PRIMA CONFERENZA Dornach, 3 febbraio 1923
Una conversazione del filosofo Rosenkranz con un individuo allievo di Gotthilf Heinrich Schubert e seguace del teosofo Gichtel. L'estinguersi dell'antica chiaroveggenza. Un tempo la coscienza era affollata, nel sonno, di visioni dell' assetto del mondo. Ciò continuava ad agire durante la veglia. Oggi, durante il sonno l'uomo vive nel mondo avvenire, negli stati futuri della Terra. Durante la veglia può avere pensieri puri. Di notte sperimenta un nulla. Egli può inserire il suo io entro il suo pensiero, l'uomo notturno entro l'uomo diurno. Con i pensieri dell'antroposofia l'uomo vive in un primo stadio di chiaroveggenza.
SECONDA CONFERENZA Dornach, 4 febbraio 1923
Il segreto degli antichi misteri: trarre dall' esperienza della morte la certezza dell'immortalità. Le forze interiori venivano sedate, e nella coscienza attenuata l'uomo si percepiva come io. Adesso l'uomo deve destarsi mediante un' attività interiore. Il cadavere del pensiero morto viene risvegliato. Si dischiude la vista del mondo spirituale. Tre fasi nella storia del movimento antroposofico.
Sapere terreno e conoscenza celeste. L'uomo come cittadino dell'universo e come eremita sulla Terra
PRIMA CONFERENZA Dornach, 9 febbraio 1923
Per il filosofo scolastico nei mondi stellati vivevano entità spirituali. L'uomo si sentiva cittadino dell'universo. Dopo Copernico la Terra è divenuta un granello di polvere dell'universo. Un tempo l'uomo sentiva di essere figlio del cielo, ora si sente eremita sulla Terra. Lo Spirito della Terra e il "Prologo in cielo" goethiani. Il Cristo si è unito alla Terra. Attraverso la comprensione del Genio della Terra si ottengono conoscenze macrocosmiche. Haeckel.
SECONDA CONFERENZA Dornach, 10 febbraio 1923
Dalle configurazioni degli astri l'uomo traeva anticamente un sapere riguardo al destino. Si agiva secondo le intenzioni del cielo. Il Logos era un efflusso del mondo stellato. Acquisire la conoscenza ed essere religiosi erano un tutt' uno. Novalis. Noi abbiamo bisogno di un sapere unitario e di valori autentici. Un tempo il Logos veniva cercato presso il Dio Padre, oggi va cercato nel Dio Figlio. Un tempo l'uomo trovava Lucifero nel fondo del proprio essere, oggi vi trova il Cristo. Compenetrato dal Cristo, dopo la morte l'uomo riverbera nei cieli la sua luce. Il corpo fisico come agente patogeno, il corpo eterico come terapeuta.
L'uomo invisibile in noi.
L'elemento patologico che sta alla base della terapia
Dornach, 11 febbraio 1923
In noi agisce un effetto prolungato della nostra esistenza preterrena. Una corrente scorre dall'io, attraverso il corpo astrale e il corpo eterico, nel corpo fisico, nell' organizzazione del ricambio; un'altra entra direttamente dall'io nell'organizzazione fisica. Quest'ultima è un agente distruttivo. L'uomo invisibile scorre verso l'alto nel sangue come agente costruttivo. La malattia insorge quando vi sono troppi processi disgregativi. Formazioni tumorali. Raffreddamento, piante velenose. Radici e fiori.
Impulsi morali e attività fisica nell' essere umano. La capacità di seguire una via spirituale
PRIMA CONFERENZA Dornach, 16 febbraio 1923
Nietzsche, un filosofo morale. Egli era ateo e si batteva per l'onestà. Le sue quattro virtù cardinali: onestà, coraggio, magnanimità, cortesia. Ha preso le mosse da Schopenhauer e da Wagner, poi è diventato positivista. Alla fine il suo ideale è stato quello del superuomo. La nascita della tragedia dallo spirito della musica; Umano, troppo umano. Il potenziamento degli istinti nel superuomo. Il rovesciamento di tutti i valori. Al di là del bene e del male. Egli non poteva accedere, con i problemi morali che gli si ponevano, al mondo soprasensibile.
SECONDA CONFERENZA Dornach, 17 febbraio 1923
Percezioni sensibili e correnti astrali nell' animale e nell' uomo. Con il capo, l'uomo vive nel mondo eterico. Il corpo eterico del capo non vuole lasciarsi fuorviare dagli istinti. Nella parte inferiore del corpo si ingenera una mimica rivolta all'interno. Nell'egoista vi è un'espressione deforme. L'uomo immorale porta in sé un corpo eterico arimanico. Ciò che è morale sale etericamente verso il capo. Nell'uomo morale il corpo eterico è umanizzato. Pertanto egli lavora al futuro della Terra. Cinque impulsi morali in Herbart.
TERZA CONFERENZA Dornach, 18 febbraio 1923
Un tempo l'universo era visto come organismo vivente. Oggi l'uomo ha concetti morti. A ciò egli deve la libertà e la tecnica. Prima, l'uomo credeva a una vita pre-terrena. Anticamente si sentiva figlio degli dèi, sentiva di essere l'involucro del divino; nell' epoca greca si sentiva un' effigie del divino. Luomo greco si chiedeva: può Dio farsi uomo? Il cosmo ha risposto di sì nel mistero del Golgota. Ora l'uomo deve portare calore animico e luce animica nella regione delle idee. Un tempo l'uomo ha avuto esperienza del Padre, poi del Figlio. Ora la conoscenza dev'essere compenetrata dall' amore. Questo permette di cogliere il segreto dello Spirito Santo.
NOTE
VITA E OPERE DI RUDOLF STEINER