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Le immagini violente di Dio occupano molte pagine della Bibbia e, tuttavia, suscitano stupore poiché sembrano contrastare con l'eredità della tradizione teologica cristiana. Il disorientamento obbliga a ripensare la prospettiva con la quale ci si accosta al testo e l'analisi delle sue modalità espressive. In che modo e in che misura è possibile superare la distanza temporale e culturale che ci separa dalla pagina biblica? Qual'è l'utilità di comprendere narrazioni tanto distanti dalla sensibilità religiosa contemporanea? L'analisi di tre brani poetici (Esodo 15, Giudici 5 e Abacuc 3) consente di fare emergere un immagine divina complessa, non «monolitica», non riducibile a un attributo dominante, che costringe a ricollocare la questione della violenza divina dal centro a una posizione meno cruciale, ma comunque sintomatica, dell'esperienza di Dio testimoniata dagli autori biblici.
Debora Tonelli è ricercatrice presso il Centro per le Scienze Religiose della Fondazione Bruno Kessler dove studia, in particolare, l'origine biblica del pensiero politico moderno. Per EDB ha pubblicato la monografia Il Decalogo. Uno sguardo retrospettivo (2010) e Le tavole di Mosè. I dieci comandamenti e l'origine della democrazia(2014).
Introduzione. I. La violenza divina. II. Esodo 15,1-21. III. Gdc 5,1-31. IV. Ab 3,1-19. V. Conclusioni. Bibliografia.