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Il ruolo che la tradizione religiosa islamica ha avuto, e continua ad avere - come strumento di autocoscienza nazionale e di mobilitazione rivoluzionaria - nella lotta di molti paesi ex-coloniali per la propria indipendenza politica e culturale, o nella emancipazione civile di minoranze etniche oppresse, ha significativi precedenti nel più fitto intreccio fra storia civile e storia religiosa, che caratterizza l'islamismo nei confronti delle altre religioni storiche del bacino mediterraneo e delle grandi religioni di massa dell'Oriente.
Di questa vicenda di reciproci condizionamenti fra l'Islam, la dottrina della «sottomissione a Dio», e il contesto economico, politico, culturale in cui essa compì la sua parabola storica, l'analisi del Moore fornisce una ricostruzione completa. Dal periodo delle origini, in cui la predicazione maomettana unifica elementi della religiosità giudaica e cristiana e l'appello a una riforma morale per esprimere molti dei motivi di polemica sociale più diffusi fra le tribù nomadi della penisola arabica, alla fase turbolenta della definizione dell'ortodossia coranica, nella quale spesso i contrasti dottrinali sottintendono scontri di classe, rivalità tribali, incompatibilità etniche e culturali. Dalla fulminea espansione militare, che perfeziona la sottomissione politica con un energico apostolato religioso ed estende l'unità spirituale del mondo musulmano su un gruppo di stirpi assai diverse, alla contrastata nascita di una teologia razionalistica islamica.
Nella insoddisfazione per la soluzione teocratica, accentratrice, autoritaria che, in quasi tre secoli di evoluzione, l'islamismo storico aveva fornito alle aspirazioni popolari delle origini, il Moore indica una delle condizioni fondamentali della crisi di secessioni ereticali che colpisce il mondo musulmano nella seconda metà dell'8OO. E nella misura in cui, nelle sette messianiche di questo periodo, si riproduce l'unità fra riforma religiosa ed emancipazione politica e sociale delle masse, l'islamismo si diffonde nell'Africa Nera e in Asia, dove spesso figura fra le componenti ideologiche dei movimenti anticolonialisti.